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samedi 7/09/2024

Niente “Guantanamo” in Albania !

Berna, 27 aprile – Il quotidiano svizzero « Tribune de Gèneve » ha pubblicato un articolo del nostro noto giornalista Nefail Maliqi, direttore del quotidiano in lingua svizzera Le Canton27.ch, che vive e lavora da anni in questo Paese, con il titolo: Non una “Guantanamo” in Albania! In questo articolo (opinioni), il nostro collega Maliqi si chiede: come possiamo inviare immigrati in un paese anch’esso povero, caratterizzato da disoccupazione ed esodo di massa (solo negli ultimi due decenni, più di 1.400.000 cittadini, per lo più giovani, hanno lasciato l’Albania.) come accade oggi in Albania? L’Italia considera l’Albania come un ponte e la usa come un accampamento?!

Nefail Maliqi – Redattore. in testa “Le Canton27.ch”

L’accordo del 7 novembre 2023 firmato a Roma dal primo ministro albanese e dal suo omologo italiano ha sorpreso tutti, suscitando la rabbia soprattutto di albanesi e italiani. Una serie di polemiche hanno segnato i dibattiti e i media in questi due paesi, estendendosi anche ai media svizzeri ed europei. Questo accordo tra Edi Rama e Giorgia Meloni è stato accolto con grande riserva dalle organizzazioni europee e internazionali, sia in ambito UE. come presso l’ONU e l’UNHCR. Sulla base di questo accordo, l’Albania accoglierà, ogni anno, circa 40.000 rifugiati provenienti dall’Africa in due campi allestiti a Shengjin e Gjadër.

Non solo in Albania, ma anche in Italia, gli ambienti politici e i media hanno espresso seri dubbi su questo progetto. Secondo loro, l’accordo è “illegale a livello nazionale e internazionale, inefficace e incoraggia l’immigrazione clandestina”.

“Questi campi profughi trasformeranno l’Albania in una terra di nessuno, mentre per Edi Rama e Giorgia Meloni verranno pagati milioni”

Il leader del Partito democratico, Sali Berisha, ha dichiarato al quotidiano svizzero albanese “lecanton27.ch” che “questo accordo dannoso e inaccettabile contraddice la Costituzione albanese e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, nonché le decisioni della Corte internazionale Forum sui diritti umani a Strasburgo.

Ieri, durante il fascismo e in tempo di guerra, l’Albania è stata occupata dagli italiani. Oggi Giorgia Meloni vuole “rioccupare” pacificamente l’Albania con gli emigranti africani. L’istituzione di campi profughi sul territorio dell’Albania rischia di amplificare il traffico di esseri umani e la tratta degli schiavi, già problematica nel paese delle aquile, all’interno della quale potrebbero verificarsi reazioni che potremmo definire “razziste”. In realtà, non si tratta di razzismo se gli albanesi protestano contro l’arrivo degli africani: se si deve parlare di razzismo, questa offesa deve gravare sull’Italia, che, invece di trattenere i profughi nel proprio Paese, li “espelle” verso Albania.

Come mandare gli immigrati in un paese anch’esso povero, segnato dalla disoccupazione e da un esodo massiccio, come è il caso oggi dell’Albania? L’Italia considera l’Albania come un ponte e la usa come un campo, preoccupano gli analisti albanesi del quotidiano svizzero-albanese “lecanton27.ch”.

Solo negli ultimi due decenni, più di 1.400.000 cittadini, per lo più giovani, hanno lasciato l’Albania.

Concretamente, si sta creando una sorta di Guantanamo europea, al di fuori di ogni standard internazionale, fuori dall’Unione Europea, senza che sia possibile verificare la condizione delle persone rinchiuse in questi centri. Non sarà possibile tenere in “prigione” questi immigrati espulsi dall’Italia contro la loro volontà.

Al punto 5 dell’accordo si precisa inoltre che “le autorità competenti della parte italiana sono esenti da restrizioni o controlli monetari e possono liberamente trasferire valute, indipendentemente dalle disposizioni vigenti nella Repubblica d’Albania”. Edi Rama ha così aperto la strada al riciclaggio di denaro, al traffico di droga e ad altri tipi di traffico. Questi campi profughi renderanno l’Albania una terra di nessuno, mentre per Edi Rama e Giorgia Meloni verranno pagati milioni./TDG

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